di Luca G. Castellin
Questo saggio è pubblicato in «Storia del pensiero politico», III (2014), 2, pp. 265-283.
«La capacità di
giustizia dell’uomo rende possibile la democrazia, ma la sua inclinazione
all’ingiustizia rende la democrazia necessaria»[1].
Così, nella premessa alla prima edizione di The Children of Light and the Children of Darkness, pubblicato
nel tardo autunno del 1944, Reinhold Niebuhr espone in maniera sintetica e vuole
legittimare in forma realistica il metodo democratico. Secondo il teologo
protestante, la democrazia possiede una validità più profonda e richiede una giustificazione
più forte rispetto alle visioni eccessivamente ottimistiche che troppo spesso sono
state (e continuavano a essere) utilizzate per difenderla. Espressioni
dell’utopia connaturata al perfezionismo moderno, tali visioni – osserva l’autore
già all’inizio degli anni Quaranta – hanno addirittura rischiato di metterne a repentaglio
la sopravvivenza di fronte alle molteplici minacce provenienti dai
totalitarismi del XX secolo[2].
Con l’obiettivo di evitare interpretazioni parziali e fuorvianti, le quali tendono
spesso a dimenticare che ogni uomo possiede sia impulsi egoistici sia una
propensione alla socialità, ossia che in ciascuna persona convivono al tempo
stesso un’inclinazione all’ingiustizia e una capacità di giustizia, il teologo
protestante ritiene che la democrazia è in grado di prosperare soltanto quando
la natura umana venga compresa nella sua ambigua complessità. Pertanto, considerando
inutili e dannosi tanto un cinico realismo quanto un idealismo sentimentale, egli
propone una riscoperta della prospettiva cristiana sull’uomo e sulla politica[3].
Nella visione antropologica della fede biblica, infatti, Niebuhr sostiene che siano
contenuti elementi fondamentali per acquisire un adeguato intendimento della
storia e della realtà, in grado di salvaguardare non solo il metodo, ma anche l’ethos della democrazia.
[1] R. Niebuhr, Figli della luce e figli delle tenebre. Il
riscatto della democrazia: critica della sua difesa tradizionale (1944), Roma,
Gangemi, 2002, p. 48.
[2]
R. Niebuhr, The Christian Faith and the
World Crisis, in «Christianity and Crisis», 10 febbraio 1941, ora in Id., Love and Justice. Selections from the
Shorter Writings,
edited by D.B. Robertson, Cleveland - New York, The World Publishing Company,
1957, pp. 279-285, in particolare pp. 279-280.
[3]
Cfr. R. Niebuhr, Autobiografia
intellettuale (1956), in Id., Una
teologia per la prassi. Autobiografia intellettuale, editoriale e
traduzione di M. Rubboli, Brescia, Queriniana, 1977, pp. 43-76, specie pp.
54-67.
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