Despair is the fate of the realists who know something about sin, but nothing about redemption.
Self-righteousness and irresponsibility is the fate of the idealists who know something about the good possibilities of life, but know nothing of our sinful corruption of it

(Reinhold Niebuhr)

domenica 26 agosto 2012

Start-up, desiderio dell'infinito e Cesare Pavese






Il 22 agosto 2012, al Meeting ho avuto occasione di conoscere e intervistare Marco Marinucci, fondatore e presidente di Mind The Bridge:



Marco è rimasto tanto stupito da ciò che si è trovato davanti agli occhi a Rimini che ha persino scritto un sincero post sul suo blog, dove nel finale affermava: «Decisamente è valsa la pena avere attraversato mezzo mondo pur di incontrare i Rimini People».



Oggi, ripensando a quell'incontro, scrivo anch'io un breve post. Lo scrivo, soltanto per far conoscere a Marco - qualora non l'avesse ancora mai letta o sentita - una stupenda frase di Cesare Pavese che davvero mi sembra racchiudere lo spirito di Marco, di Mind The Bridge e (forse) di tutta la Silicon Valley. E' una citazione che infatti definisce in maniera 'poetica' il mondo delle start-up. Il 23 novembre 1937, il grande scrittore piemontese osservava: «L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante».


Grazie Marco. Ci vediamo al prossimo Meeting!