A Strasburgo, ieri, Papa Francesco ha sottolineato in un significativo passaggio del suo importante discorso al parlamento Europeo che una «Europa che non è più capace di
aprirsi alla dimensione trascendente della vita è un’Europa che lentamente
rischia di perdere la propria anima e anche quello “spirito umanistico” che
pure ama e difende». Proprio questa attenzione alla dimensione trascendente dell'uomo ha permesso nel corso del Novecento a Reinhold Niebuhr di offrire un'utile contributo alla comprensione della realtà politica internazionale. Nel mio Il realista delle distanze. Reinhold Niebuhr e la politica internazionale (Rubbettino, 2014), analizzo il contributo del teologo protestante, sottolineando come l'apertura al trascendente sia ciò che permette al suo «realismo cristiano» di comprendere la realtà nella profondità del suo significato.
Despair is the fate of the realists who know something about sin, but nothing about redemption.Self-righteousness and irresponsibility is the fate of the idealists who know something about the good possibilities of life, but know nothing of our sinful corruption of it(Reinhold Niebuhr)
mercoledì 26 novembre 2014
L'audacia di un «realismo trascendente»: Papa Francesco e Reinhold Niebuhr
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