Gli Stati continueranno a comportarsi in primo luogo e prevalentemente secondo il proprio interesse o quello che reputano tale, e la morale internazionale a mala pena li indurrà ad oltrepassare di un millimetro la linea di ciò che quest'interesse - cioè la paura della solidarietà internazionale - prescriverà loro. Ma quel millimetro è lo spazio dove stanno l'onore e la fiducia, ed è molto maggiore di alcune migliaia di miglia di volontà di potenza e di prepotenza. [...] Lo stato è un'entità che, data l'imperfezione delle cose umane, si reggerà su certe norme che non sono quelle di una morale sociale fondata sulla fiducia, e tanto meno sono quelle della fede cristiana. Ma tuttavia non gli sarà lecito perdere completamente di vista le norme della moralità, sia cristiana che sociale, sotto pena di perire in conseguenza della sua propria apostasia.
Johan Huizinga, In de schaduwen van morgen, H.T. Tjeenk Willink & Zoon, Haarlem 1935; trad. it. La crisi della civiltà, Einaudi, Torino 1962, pp. 99-100.
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