Despair is the fate of the realists who know something about sin, but nothing about redemption.
Self-righteousness and irresponsibility is the fate of the idealists who know something about the good possibilities of life, but know nothing of our sinful corruption of it

(Reinhold Niebuhr)

martedì 31 luglio 2012

Aleppo, ultima trincea




«Io sono la Guerra civile», afferma veemente una voce femminile dalla fossa vuota dell’orchestra al Théatre de l’Oeuvre di Parigi. È la sera del 27 gennaio 1965, quando Henry de Montherlant manda in scena il dramma La Guerre civile. «Io non sono la guerra» – continua con forza quella stessa voce – «delle boscaglie e dei campi; io sono la guerra della piazza selvaggia, la guerra delle prigioni e delle strade, quella del vicino contro il vicino, del rivale contro il rivale, quella dell’amico contro l’amico». [continua a leggere] 

lunedì 30 luglio 2012

What remains of the Atlantic Community?




In The Irony of American History (1952), Reinhold Niebuhr observed that «the 'Atlantic community' is becoming a reality partly because it does have common cultural inheritances and partly because the exigencies of history are forcing mutual tasks upon it». Many decades have passed since then. And historical and political conditions have changed. Today, what remains of the atlantic community?

venerdì 27 luglio 2012

Ordine e giustizia



Oggi, mentre leggevo un brano di Reinhold Niebuhr, ho ritrovato questa citazione: «se, nella strategia del governo, l'ordine precede la giustizia, allora soltanto un ordine che implichi la giustizia può garantire una pace stabile. Un ordine ingiusto fa sorgere rapidamente il risentimento e la ribellione che lo travolgeranno». Non ho potuto far altro che pensare subito alla Siria.

martedì 17 luglio 2012

Una battaglia politica insensibile alla verità




«La politica», affermava in maniera sferzante Boris Pasternak, «non mi dice niente». Infatti, aggiungeva il grande poeta e scrittore russo, «non amo le persone che sono insensibili alla verità». Queste nette e ruvide parole dell’autore del Dottor Živago descrivono bene la drammatica situazione che da più di un anno insanguina la Siria e rischia di destabilizzare il già precario (dis)ordine del Medio Oriente. [continua a leggere]

venerdì 13 luglio 2012

Solo lo stupore conosce


 

«Mi sorprendo sempre. È l’unica cosa per cui valga la pena vivere»

(Oscar Wilde)

martedì 3 luglio 2012

L'Islam tra erodianesimo e zelotismo





Alla fine degli anni Venti, descrivendo la reazione che il mondo islamico assume a seconda dei casi verso la diffusione di alcuni elementi della civiltà occidentale, il grande storico e internazionalista inglese Arnold Joseph Toynbee propone la dicotomia concettuale formata dal tipo umano dello «Zelota» e dell’«Erodiano». Una distinzione, quella tra i comportamenti dello «Zelota» e dell’«Erodiano», che risulta utile anche oggi, proprio perché non solo riesce a cogliere in maniera semplice ed efficace i diversi atteggiamenti di un mondo islamico assai frammentato nei confronti dell’Occidente, ma anche e soprattutto aiuta a comprendere ciò che sta avvenendo in Africa e in Medio Oriente. [continua a leggere]

Oltre l'interesse nazionale





Nel 1955, mentre rifletteva sul grande potere e le nuove responsabilità degli Stati Uniti, Reinhold Niebuhr affermò... [continua a leggere]