Dopo
il drammatico attacco di Bengasi, in cui sono stati uccisi l’ambasciatore
americano Christopher Stevens e altri tre membri del corpo diplomatico
statunitense, tutti i media internazionali hanno raccontato il dilagare delle
proteste dal Nord Africa fino al Sud-Est del Pacifico, attraverso il Medio
Oriente e l’Asia Centrale, titolando con voce unanime «rivolta contro
l’Occidente». Questa scelta è sicuramente giusta, ma non aiuta a cogliere fino
in fondo le conseguenze dei tumultuosi disordini in molti Paesi islamici. Indirizzate
contro i simboli e le istituzioni della nostra civiltà, le violente
manifestazioni di questi giorni sono anche una rivolta contro il mondo arabo. [continua a leggere]
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